Approfondimento sull’ex ospedale psichiatrico: verso la dismissione

Caratterizzato già da decenni da piccole ma significative aperture verso l’esterno, nell’ultimo quarto del XX secolo l’ospedale psichiatrico di Mombello fu in grado di rafforzare quei legami con il tessuto territoriale circostante che si rivelarono fondamentali nella cura dei pazienti nel periodo post-basagliano.

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Negli anni Sessanta e Settanta, infatti, si sperimentarono alcune pratiche di cura che sarebbero divenute prassi negli altri manicomi italiani solo negli anni successivi. La chiusura definitiva dell’ospedale psichiatrico si ebbe solamente nel 1996 quando, nella seduta del 20 dicembre 1996, la Giunta Regionale lombarda approvò il progetto di superamento dell’ex ospedale psichiatrico “Antonini” di Limbiate afferente all’Azienda U.S.S.L. n. 32.

Dal momento dell’approvazione della Legge n. 180 del 13 maggio 1978 agli anni immediatamente successivi alla formale chiusura del complesso manicomiale, sono avvenuti numerosi cambi di destinazione d’uso e trasformazioni. Nella seconda metà degli anni Novanta, infatti, diverse attività estranee all’ambito prettamente psichiatrico furono inserite nelle strutture ex manicomiali. Tra queste: servizi psico-sociali e servizi socio-sanitari, svolti dal Centro psico-sociale, Centro residenziale di terapia, Comunità protette, Poliambulatorio U.S.S.L. e Centro per le alcolopatie; servizi sportivi aperti al territorio, come il campo da calcio, la palestra, il bocciodromo, il campo da tennis coperto e il campo da tennis scoperto, ecc; servizi ludico-ricreativi extra sportivi, come il cinema e il bar; cooperativismo sociale. Alcune di queste presenze sono state solamente passeggere, mentre altre sono cresciute e sono state potenziate con il passare degli anni.