Il controllo della salute

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Per realizzare i programmi operativi legati alla bonifica del territorio inquinato, nel gennaio del 1977 la Regione Lombardia istituì l’Ufficio speciale per Seveso che, a partire dal luglio del 1977, agì guidato dall’avvocato Antonio Spallino e, dal 1979, dal senatore Luigi Noè.

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Tra i programmi operativi realizzati a coordinati dall’ufficio speciale ebbe fondamentale importanza quello sanitario. Le strutture e gli istituti sanitari attivarono un piano per il controllo sanitario delle persone colpite o a rischio, per sorveglianza epidemiologica degli abitanti e per le ricerche di laboratorio sugli effetti della diossina. Venne avviato un programma di controllo sanitario periodico della popolazione che coinvolse circa 42.000 persone residenti nel territorio dei quattro comuni più colpiti dalla nube tossica (Seveso, Meda, Cesano Maderno e Desio). In particolare vennero condotti studi sugli effetti acuti a breve e a medio termine a carico della cute (cloracne, di cui più di 600 casi riscontrati), della funzione riproduttiva (abortività), delle malformazioni congenite, delle alterazioni cromosomiche, della funzione epatica, del metabolismo lipidico, del sistema nervoso periferico, del sistema immunitario.
Furono sottoposti a controlli anche i lavoratori addetti alla bonifica. Vennero infine avviati studi sugli effetti a medio e lungo termine: mortalità e incidenza di tumori.
La conferma analitica della presenza di diossina nel sangue della popolazione più esposta si ebbe solo a partire dal 1987, quando studiosi americani misero a punto una metodologia per misurare la concentrazione di diossina nel sangue: nonostante fossero passati undici anni, ciò fu possibile in quanto tutti i campioni di siero dei soggetti esaminati nel 1976 erano stati conservati congelati presso l’ospedale di Desio. I risultati di tali analisi, soprattutto in “Zona A”, con concentrazioni di TCDD in alcuni casi altissime.