Corte d’ingresso

Fotografia da elicottero della Corte d’ingresso (Fototeca ISAL-BAMS Photo Rodella)
Fotografia da elicottero della Corte d’ingresso (Fototeca ISAL-BAMS Photo Rodella)

La villa presenta l’impianto a “U” tipico delle ville lombarde settecentesche, costituito da un corpo principale sul quale si innestano le basse ali laterali sui fianchi, che definiscono il “Cortile d’Onore”. L’impianto originario è dell’architetto Giuseppe Piermarini, che ne curò anche l’esecuzione nella seconda metà del XVIII secolo.

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Il suo successore Pelagio Palagi è invece autore della risistemazione del complesso, dal 1817 al 1844, per i Traversi: egli lo modificò aggiungendo due avancorpi in facciata e edifici intorno ai due cortili minori nascosti dietro ognuna delle ali laterali; chiuse inoltre il cortile maggiore a nord con un’elaborata cancellata in ghisa e colonne in muratura coronate da statue, oltre la quale si apre una piazza pubblica a esedra.
Il fronte della villa, sviluppato in ritmi eleganti di porte sormontate da archi al piano terreno e movimentato dall’avanzare dei corpi laterali, funge da fulcro del cortile. Quest’ultimo si presenta ampio per consentire i movimenti delle carrozze e profondo per dare risalto scenografico alla villa appena varcato il cancello. Al centro, un’aiuola geometrica verde preannuncia la distesa a prato del grande parco a sud. Spazio funzionale e di raccolta, questo cortile è anche importante raccordo visivo tra i differenti volumi del complesso, oggi con diverse destinazioni: le ali laterali nelle quali sono ospitate, a est la Biblioteca comunale, a ovest l’Incubatore di progetti, al centro la villa, filtro imponente tra parco e città, dalla quale è distinta tramite l’imponente cancellata.