L’Istituto di Istruzione Superiore Statale “Luigi Castiglioni”

Particolare delle serre della scuola (Fototeca ISAL, fotografia di Silvia Amaglio)
Particolare delle serre della scuola (Fototeca ISAL, fotografia di Silvia Amaglio)

L’Istituto di Istruzione Superiore Statale “Luigi Castiglioni” è un istituto ad indirizzo agrario con attivati i corsi di “Gestione dell’ambiente e del territorio” nell’ambito dell’indirizzo tecnologico “Agraria agroalimentare e agroindustria” e “Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale opzione valorizzazione e commercializzazione dei prodotti agricoli del territorio” all’interno dell’istruzione professionale.
L’Istituto è collocato in un’area di grande valore ambientale, tra l’Oasi della Lipu di Cesano Maderno e il parco delle Groane, nella località di Mombello a Limbiate, già sede dell’ex manicomio provinciale ed ora in parte in condizioni di abbandono.

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L’Istituto ha come sede attuale Villa Crivelli Pusterla, già residenza di Napoleone, che fa parte del circuito delle ville gentilizie del territorio posto nord di Milano ed è immerso in una vasta area verde che un tempo costituiva il giardino pertinenziale della storica dimora nobiliare.
L’Istituto dispone di un’azienda agraria con relativa cascina agricola contigua al parco con allevamento di animali, tra cui alcune specie in via di estinzione, come i bovini di razza varzese e le pecore di razza brianzola. Queste attività sono rientrate in un progetto più ampio di valorizzazione della biodiversità che produce anche fiori, piante, frutta e prodotti orticoli destinati alla vendita diretta.
La tipologia dell’indirizzo della scuola, unita al valore dell’area in cui la stessa è inserita, consente di stimolare costantemente gli studenti al senso di responsabilità attiva e a comportamenti virtuosi professionalizzanti di salvaguardia del territorio.

L’Istituto di Istruzione Superiore Statale “Luigi Castiglioni”, dunque, consente di conseguire il conseguire il Diploma in Agraria, Agroalimentare e Agroindustria, divenendo Perito Agrario. Tale figura professionale ha competenze nel campo dell’organizzazione e della gestione delle attività produttive, trasformative e valorizzative del settore, con attenzione alla qualità dei prodotti ed al rispetto dell’ambiente. È inoltre in grado di intervenire in aspetti relativi alla gestione del territorio, con specifico riguardo agli equilibri ambientali e a quelli idrogeologici e paesaggistici.
Schematicamente si può affermare che il perito agrario è in grado di:
– collaborare alla realizzazione di processi produttivi ecosostenibili, vegetali e animali, applicando i risultati delle ricerche più avanzate;
– controllare la qualità delle produzioni sotto il profilo fisico-chimico, igienico ed organolettico;
– individuare esigenze locali per il miglioramento dell’ambiente mediante controlli con opportuni indicatori e intervenire nella protezione dei suoli e delle strutture paesaggistiche, a sostegno degli insediamenti e della vita rurale;
– intervenire nel settore della trasformazione dei prodotti attivando processi tecnologici e biotecnologici per ottenere qualità ed economicità dei risultati e gestire, inoltre, il corretto smaltimento e riutilizzazione dei residui;
– controllare con i metodi contabili ed economici le predette attività, redigendo documenti contabili, preventivi e consuntivi, rilevando indici di efficienza ed emettendo giudizi di convenienza;
– esprimere giudizi di valore su beni, diritti e servizi;
– effettuare operazioni catastali di rilievo e di conservazione; interpretare carte tematiche e collaborare in attività di gestione del territorio;
– rilevare condizioni di disagio ambientale e progettare interventi a protezione delle zone di rischio;
– collaborare nella gestione delle attività di promozione e commercializzazione dei prodotti agrari ed agroindustriali;
– collaborare nella pianificazione delle attività aziendali facilitando riscontri di trasparenza e tracciabilità.
Nell’indirizzo sono previste tre differenti articolazioni percorsi didattici inerenti: “Produzioni e trasformazioni”, “Gestione dell’ambiente e del territorio” e “Viticoltura ed enologia”, nelle quali il profilo viene orientato e declinato.
Nell’articolazione “Produzioni e trasformazioni” vengono approfondite le problematiche collegate all’organizzazione delle produzioni animali e vegetali, alle trasformazioni e alla commercializzazione dei relativi prodotti, all’utilizzazione delle biotecnologie.
Nell’articolazione “Gestione dell’ambiente e del territorio” vengono approfondite le problematiche della conservazione e tutela del patrimonio ambientale, le tematiche collegate alle operazioni di estimo e al genio rurale.
Nell’articolazione “Viticoltura ed enologia” vengono approfondite le problematiche collegate all’organizzazione specifica delle produzioni vitivinicole, alle trasformazioni e commercializzazione dei relativi prodotti, all’utilizzazione delle biotecnologie.