Sala delle Assi

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Ultima sala significativa del piano terra dell’ala settecentesca, la “Sala delle Assi” si apre sugli ambienti cinquecenteschi e deve il suo nome al ricordo dell’omonimo salone collocato al piano terra del Castello Sforzesco di Milano, affrescato sul soffitto da Leonardo da Vinci per conto del duca Ludovico il Moro, che oggi è inserito nel percorso di visita del Museo d’Arte Antica.

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Il motivo ad affresco riprodotto sulle pareti di Villa Visconti Borromeo Litta a Lainate richiama, infatti, l’originale copertura a tavole di legno che diede il nome alla sala milanese. Al contrario di essa, tuttavia, il soffitto è qui decorato con un affresco che riproduce una tovaglia ricamata, al centro della quale è appeso un lampadario in ferro battuto novecentesco.
Ad oggi non si conosce l’esatta funzione della sala all’epoca della costruzione dell’ala settecentesca, poiché tutte le stanze furono più volte riprese e modificate dalla metà del Settecento senza lasciarne traccia documentaria. La villa, infatti assunse l’aspetto definitivo tra il 1784 e il 1796, talvolta modificando radicalmente l’utilizzo degli ambienti esistenti. Anche i primi inventari noti del XVIII secolo non colmano queste lacune. Nel primo inventario redatto per ragioni fiscali nel 1734, ad esempio, il numero di locali risulta minore rispetto a quelli realmente esistenti, in quanto vennero descritte solo le stanze dove erano presenti mobili da requisire a fronte del debito fiscale contratto dalla famiglia Visconti Borromeo. Nel successivo inventario del 1753, redatto dopo la morte di Giulio Visconti Borromeo dalle figlie maritate ai Litta, risultano ubicate al piano terra alcune camere da letto, una serie di stanze riservate alle donne e una sala per la conversazione, che oggi è molto difficile da riconoscere nell’esatta collocazione.