L’ambiente oggi denominato “Sala dei paesaggi terrestri” è menzionato nelle fonti come “d’uso privato e domestico” e, come per la sala che la precede, doveva probabilmente essere adibita a stanza per i giochi e l’intrattenimento dei bambini di casa Arconati-Busca. Da queste due sale, infatti, si accedeva alle “Stanze delle donne”, seguendo una suddivisione interna tipica delle ville nobiliari settecentesche, i cui ambienti privati erano rigidamente divisi in “quartieri” femminili e maschili.
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Sulle pareti compaiono motivi decorativi a bande verticali che creano figure sinuose che ricordano racemi intrecciati e volute sui toni del verde. A differenza dell’altra sala, qui è presente un camino con un bordo e una mensola di marmo. Le porte sono inquadrate da finte architetture con rientranze e volute decorate con fiori mentre nella parte superiore della parete si sviluppa un fregio dipinto con al centro dei medaglioni i cui soggetti hanno determinato il nome della stanza stessa. Protagonisti delle pitture sono infatti qui paesaggi e scene di genere ambientate tra monti, boschi e corsi d’acqua, in cui compaiono animali e uomini impegnati in differenti attività quotidiane. Questi paesaggi sono inquadrati da cornici mistilinee e architetture dipinte che sembrano però realizzate come veri elementi architettonici. Il soffitto, riprendendo le scelte stilistiche compiute anche nella “Sala dei paesaggi marini”, è realizzato a cassettoni lignei con travi a vista ed è interamente decorato sui toni del rosa, del giallo, bianco e blu. Arabeschi e volute, insieme alle solite tracce di elementi vegetali compongono un disegno ricco e vario che dialoga, per colori e motivi, con le altre decorazioni presenti nella sala.