Al primo piano della villa, negli appartamenti un tempo riservati alle camere da letto, delle quali resta traccia soltanto nella decorazione dei soffitti, è ospitata dal 1999 la Donazione Giuseppe Scalvini.
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La collezione è costituita da trentacinque opere scultoree in pietra, bronzo e gesso, cui si sono aggiunti nel 2003 sedici disegni a carboncino e alcune incisioni. Le opere sono state realizzate da Giuseppe Scalvini, artista milanese che ha donato parte della sua produzione artistica alla città di Desio, per la quale lavorò in diverse occasioni durante la sua lunga carriera, realizzando, ad esempio, nel 1937, i due angeli posti a coronamento del frontone della seicentesca Basilica di San Siro e Materno.
Dopo aver frequentato i corsi serali all’Accademia di Belle Arti di Brera, la Scuola Superiore d’Arte Applicata all’Industria e al Commercio al Castello Sforzesco e corsi di prospettiva e teoria delle ombre, aderì al movimento artistico “15 Borgonovo” insieme a Giovanni Fumagalli, Aldo Brizzi, Gino Meloni e Antonio Ramponi, gruppo di artisti che esponevano alla Galleria 15 Borgonovo di Milano, e poi al “Realismo esistenziale” degli anni Cinquanta.
La sua fama di artista internazionale si consolidò con l’invito alle Biennali di Venezia del 1948 e 1954. A Milano lavorò con i più grandi architetti del periodo ed ebbe occasione di operare all’interno di significativi cantieri, quali la Stazione Centrale progettata da Ulisse Stacchini. Per quest’ultimo complesso architettonico, ad esempio, egli realizzò alcuni elemeneti zoomorfi, tra i quali le aquile collocate in numerosi punti dell’edificio. Scalvini è l’autore anche della Statua della Giustizia presente all’interno del Tribunale di Milano e di alcune sculture d’arte funeraria realizzate per il Cimitero Monumentale e il Cimitero Maggiore.
A testimonianza dello stretto legame con la Brianza, oltre alla donazione di trentatré opere a Desio, restano i lavori nelle chiese di Verano e di Giussano. Alcune delle opere in mostra sono state donate dalle famiglie Benedetti di Roma, dalla famiglia toscana Merculiali e dalla famiglia Plicato di Desio, costituendo una primigenia collezione successivamente completata dall’acquisto da parte del Comune di Desio di altre due opere: “Il Saio” e “La Pietà Rondanini rivisitata”.
Le opere afferenti alla Collezione Scalvini comprendono sculture e disegni afferenti ad un ampio arco temporale che spazia dal 1925 al 1998. A curare la donazione e la sua valorizzazione è l’”Associazione Amici del Museo Scalvini”, che ha lo scopo di promuovere la conoscenza dell’artista, affiancando all’esposizione permanente delle sue opere mostre temporanee di artisti del Novecento.
Dopo aver frequentato i corsi serali all’Accademia di Belle Arti di Brera, la Scuola Superiore d’Arte Applicata all’Industria e al Commercio al Castello Sforzesco e corsi di prospettiva e teoria delle ombre, aderì al movimento artistico “15 Borgonovo” insieme a Giovanni Fumagalli, Aldo Brizzi, Gino Meloni e Antonio Ramponi, gruppo di artisti che esponevano alla Galleria 15 Borgonovo di Milano, e poi al “Realismo esistenziale” degli anni Cinquanta.
La sua fama di artista internazionale si consolidò con l’invito alle Biennali di Venezia del 1948 e 1954. A Milano lavorò con i più grandi architetti del periodo ed ebbe occasione di operare all’interno di significativi cantieri, quali la Stazione Centrale progettata da Ulisse Stacchini. Per quest’ultimo complesso architettonico, ad esempio, egli realizzò alcuni elemeneti zoomorfi, tra i quali le aquile collocate in numerosi punti dell’edificio. Scalvini è l’autore anche della Statua della Giustizia presente all’interno del Tribunale di Milano e di alcune sculture d’arte funeraria realizzate per il Cimitero Monumentale e il Cimitero Maggiore.
A testimonianza dello stretto legame con la Brianza, oltre alla donazione di trentatré opere a Desio, restano i lavori nelle chiese di Verano e di Giussano. Alcune delle opere in mostra sono state donate dalle famiglie Benedetti di Roma, dalla famiglia toscana Merculiali e dalla famiglia Plicato di Desio, costituendo una primigenia collezione successivamente completata dall’acquisto da parte del Comune di Desio di altre due opere: “Il Saio” e “La Pietà Rondanini rivisitata”.
Le opere afferenti alla Collezione Scalvini comprendono sculture e disegni afferenti ad un ampio arco temporale che spazia dal 1925 al 1998. A curare la donazione e la sua valorizzazione è l’”Associazione Amici del Museo Scalvini”, che ha lo scopo di promuovere la conoscenza dell’artista, affiancando all’esposizione permanente delle sue opere mostre temporanee di artisti del Novecento.