Sala del camino floreale

23D Sala del camino floreale (5)

 

La “Sala Araba” o “Sala Moresca” fu realizzata da Pacifico Sidoli in legno intagliato e presenta sul soffitto una scritta in arabo puramente decorativa, che corre intorno ad un medaglione centrale ad arabeschi vegetali e intrichi geometrici di sapore ispano-moresco. Tali motivi sono combinati tra loro con grande libertà e con un gusto decorativo tipico della moda del tempo, codificato in veri e propri repertori di disegno ornamentale, come il celebre “The Grammar of Ornament” di Owen Jones, pubblicato nel 1856. Una successione di medaglioni dalle cornici dorate corre intorno al soffitto mentre il modulo della cornice mistilinea è variato in una serie di eleganti composizioni floreali. Le specchiere, dalle cornici dorate, riprendono la commistione di elementi arabi ingentiliti da racemi floreali, motivo onnipresente nell’intera stanza.

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Lo stesso accostamento si ritrova infatti anche sul camino bianco, dove le fasce esterne sono volute di fiori e foglie mentre la parte interna costituisce l’esaltazione di un’architettura in miniatura. Qui due colonne sostengono un arco islamico fittamente decorato. Questo ambiente, denominato anche “Sala del camino floreale”, era un tempo dedicato allo svago delle signore, come sottolineato dai delicati motivi floreali, sebbene non si disdegnassero differenti usi, soprattutto nei primi decenni del Novecento. In questa sala, ad esempio, si svolsero alcune riunioni riservate di Tommaso Tittoni con le delegazioni in visita, nella sua funzione di Ministro degli Esteri. Fu proprio in questo ambiente che venne decisa la creazione del protettorato dell’Albania, nell’ambito delle operazioni sul fronte balcanico durante la Prima Guerra Mondiale. Fu dunque qui che venne presa la storica decisione di inviare, a partire dal 1914, una spedizione militare italiana allo scopo di contrastare le forze austro-ungariche e di controllare il territorio africano.