Al piano terra, dalla “Sala da pranzo di rappresentanza” si accede alla cosiddetta “Sala degli Stucchi dorati”, affacciata direttamente sul giardino. Questo atrio era in origine un piccolo portico in muratura e veniva utilizzato per le grandi cene o come sala da ballo. Scandita alle pareti da lesene scanalate con capitelli corinzi in stucco dorato, la sala presenta motivi classicheggianti di ispirazione neoclassica, quali fregi a palmette in stucco dorato sulle sovrapporte, due per ogni lato minore.
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Il soffitto a cassettoni in legno dorato è decorato con rosoni, maschere e strumenti musicali mentre nella parte centrale del soffitto la cassettonatura si interrompe per aprirsi su una scenografica pittura a trompe-l’oeil raffigurante un sereno cielo primaverile. Questo sottolinea il carattere di ariosità e il ruolo d’ingresso della sala, che costituiva anche uno degli elementi essenziali di mediazione tra interno ed esterno e tra i volumi architettonici ben definiti della villa e la libera vastità del giardino pertinenziale. Nelle pareti laterali fanno bella mostra altrettante nicchie, una delle quali accoglie un busto in marmo raffigurante il proprietario Giovanni Traversi con la toga da avvocato.
Divenuta proprietà della famiglia Tittoni, questa sala, insieme a molti altri ambienti della villa, costituì uno degli ambienti prediletti per molti ospiti illustri, tra i quali: il Ministro degli Esteri austriaco, che visitò la residenza nel luglio del 1907; una delegazione abissina, che si visse in questi spazi nel mese di settembre del medesimo anno; il Ministro degli Esteri russo, che si intrattenne nella villa nel mese di settembre del 1908. Visite legate all’attività diplomatica ricoperta da Tommaso Tittoni, che nel 1902 fu nominato Senatore su consiglio di Zanardelli e che dal 1903 al 1911 ricoprì la carica di Ministro degli Esteri.