Teoria di statue della facciata settentrionale

Particolate del timpano triangolare nord-orientale (Fototeca ISAL)
Particolate del timpano triangolare nord-orientale (Fototeca ISAL)

La copertura della villa venne arricchita, nel 1817, con una serie di statue in marmo di Carrara, raffiguranti le divinità dell’Olimpo, di grande impatto visivo.

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Le ventinove statue, di autore ignoto e su modello proposto da Pelagio Palagi, contribuiscono, insieme a quelle sopra i piloni in muratura della cancellata, a conferire vivacità e slancio al complesso monumentale, bilanciando con efficacia l’insistita ricerca di orizzontalità nei prospetti della villa.  Anche per questa dinamica contrapposizione di ritmi verticali e orizzontali, il complesso si propone come originalissima invenzione nel panorama delle ville briantee, ricordando Villa Belgiojoso Bonaparte e i palazzi neoclassici sorti tra XVIII e XIX secolo su Corso Venezia, a Milano, vetrina del potere delle famiglie aristocratiche lombarde.
Ogni statua, nella villa a Desio, evoca nella posa e nel panneggio, nobile compostezza; osservate tutte insieme, esse offrono un gioco di relazioni fondato su circolarità e unità di concezione: le sculture ai margini del prospetto della villa si rivolgono alla città dinamizzando la posa frontale delle altre, allineate e in dialogo frontale con quelle sulla cancellata. Molto evidente è la volontà celebrativa, l’impegno a rendere il complesso una sorta di reggia abitata dagli dei.