Tasso

38D Tasso (1) tasso

 

Il parco all’inglese di Villa Cusani Tittoni Traversi è stato concepito dal noto paesaggista Antonio Villoresi per suggerire l’idea di una natura incontaminata, in cui alberi secolari e imponenti essenze arboree si alternavano a prati che fungevano da cannocchiale prospettico rispetto alla residenza storica, consentendone la visione anche dall’estremità opposta del giardino.

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Oggi il parco, aperto al pubblico, è decisamente ridimensionato rispetto all’area originaria anche se nel settore meridionale l’impianto all’inglese è ancora ben percepibile.
Un bosco di tassi, dai fusti nodosi e dalla corteccia colorata nei toni arancio- brunastro, accoglie il visitatore e lo introduce in una folta vegetazione non geometrizzata.
Una delle caratteristiche principali che ne hanno favorito il suo impianto nelle ville gentilizie lombarde è la capacità del tasso di convivere accanto ad alberi più imponenti sviluppando ugualmente vaste chiome rotonde o ovaliforme.
Se si osserva da vicino la pianta, appartenente alla famiglia delle Taxaceae, si può notare che sui rami sporgenti gli aghi del tasso sono distici, ovvero disposti in modo alterno, mentre sui rami che crescono verticalmente sono distribuiti a spirale. La particolarità di queste foglie verde scuro brillante è che pur essendo molto appuntite non pungono affatto e creano un piacevole contrasto cromatico con la chioma verde chiaro dei tigli, anch’essi presenti nel parco. Questa essenza è sovente presente nei giardini all’italiana delle ville gentilizie briantee perché sopporta molto bene le potature anche drastiche e può considerarsi una sorta di scultura vegetale. La sua chioma, infatti, sotto le abili mani dei giardinieri dell’epoca, spesso si trasformava in cubi, in piramidi o in qualsiasi altra figura compatibile che il maestro topiario desiderava. Lo possiamo oggi notare anche all’ingresso del Palazzo Arese Borromeo a Cesano Maderno, arricchito dalla presenza vegetale di piccoli esemplari in riga perfettamente potati a cono o a fiamma, che accolgono il visitatore e lo introducono allo splendido giardino, oasi silenziosa in quotidiana competizione con il traffico cittadino.
Il tasso fiorisce in febbraio-marzo. Si tratta di una specie dioica, perché i fiori sono portati da individui differenti: i boccioli maschili, gialli, sono piccoli e rotondi e compaiono singolarmente nella parte inferiore delle ascelle fogliari dell’anno precedente, così come quelli femminili, minuscoli e verdi, dai quali, dopo la fecondazione, si formeranno dei frutti rosso splendente a forma di calice (arilli), all’interno dei quali sono contenuti i semi. Nei rami e nelle foglie del tasso è presente una sostanza alcaloide, chiamata taxin, la cui ingestione può provocare un arresto cardiaco; la pianta perciò risulta altamente tossica. Tuttavia gli uccelli che nidificano tra le fronde degli alberi si nutrono dei suoi frutti carnosi. Gli arilli, viscidi al tatto e dal sapore dolciastro, non sono tossici, al contrario dei semi, che contengono massicce dosi di taxin.
La tossicità del tasso era nota anche nell’antichità, richiamando nella mente dei nobili e dei patrizi immagini tetre. Tale caratteristica, inoltre, gli ha procurato l’appellativo di “albero della morte”, tanto che nei giorni di lutto dell’antica Roma, vi era l’abitudine di incoronarsi con i suoi rami.
Il legame di quest’albero con gli inferi è testimoniato anche da Ovidio, secondo il quale la strada verso il mondo dei morti era ombreggiata da tali piante.
Nella cultura celtica il tasso è considerato un albero sacro, tanto che molti oggetti di culto erano intagliati nel suo legno, dal bastone dei Druidi a diversi simulacri. Per loro il tasso aveva un duplice simbolismo: da un lato, richiamando la sua tossicità, indicava la morte, e dall’altro simboleggiava l’immortalità, in ragione delle foglie sempreverdi. Questa plurivalenza simbolica si ritrova anche in altre piante sempreverdi, quali il cipresso e il pino.
Sebbene non sia il caso di Villa Cusani Tittoni Traversi, spesso i tassi furono impiegati nelle ville per costruire percorsi esoterici o iniziatici, amplificati nei secoli successivi da specifiche leggende e tradizioni.