Una cancellata a riquadri in ghisa chiude il cortile della villa verso la strada. Capolavoro di abilità tecnica e di eleganza e complessità del disegno, essa è scandita da otto colonne reggenti altrettante statue in marmo di Carrara, raffiguranti le diverse attività dell’uomo, in dialogo con le statue sulla facciata settentrionale della villa, rappresentanti divinità olimpiche. La contemporanea celebrazione del lavoro umano e della presenza divina rende così omaggio al nuovo proprietario della villa, l’avvocato Giovanni Traversi, favorito dall’alto per i suoi meriti professionali.
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Autore del disegno del cancello fu l’architetto e pittore bolognese Pelagio Palagi, che seguì anche l’ultima modifica della villa, nei suoi spazi interni ed esterni, in un neoclassicismo ricco di integrazioni eclettiche. Artista affermato, attivo a Bologna e Torino, a Roma Palagi si era avvicinato al classicismo romano per influsso di Antonio Canova e Andrea Appiani. Trasferitosi a Milano dal 1815 per insegnare Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera, vi conobbe il pittore Francesco Hayez che ispirò in lui una convinta adesione al Romanticismo e alla cultura storicista. Dopo Desio e grazie alla notorietà dei lavori qui da lui portati a termine, ebbe altri importanti incarichi, in particolare per l’ampliamento della Reggia di Racconigi e per gli interni del Palazzo Reale di Torino. Nel 1832 venne nominato da Carlo Alberto di Savoia architetto di corte.