Presentazione generale del Parco storico-pertinenziale

3LI Il Parco storico-pertinenziale della villa (3)
Il Parco storico-pertinenziale della villa. Particolare del giardino formale (Fototeca ISAL, fotografia di G. Defilippis)

Dopo aver acquisito la villa dagli Arconati, i Crivelli avviarono una campagna di ristrutturazione del complesso. L’architetto designato fu Francesco Croce che si occupò anche della sistemazione dell’ampio giardino pertinenziale. Non si conoscono dettagliatamente le istanze progettuali dell’epoca, sebbene una stampa di fine Settecento mostri un giardino all’italiana arricchito da lunghi viali con una fontana centrale dalla sagoma mistilinea.

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Figlio di un ingegnere idraulico, Francesco Croce non rinunciò ad inserire dei giochi d’acqua come testimoniano alcune bocchette ancora oggi visibili. L’acqua arrivava dal cosiddetto “Laghettone”, un bacino artificiale che alimentava delle vasche poste nella parte superiore dell’edificio e collegate alla fontana tramite tubazioni.
Il muro della facciata orientale era, in origine, collegato al giardino sottostante. Francesco Croce lo arricchì con scale e balaustre scenografiche creando due terrazzamenti. Nei documenti storici il giardino viene descritto come un luogo in cui si potevano trovare piante rare e vigne, di cui oggi non rimane alcuna traccia.
Trasformato nel suo impianto fisico e nel suo valore simbolico e formale, il giardino rimase inalterato sino alla vendita del complesso nel 1819, quando gran parte del parco della villa venne ridotto a sterpaglia. Si ha notizia nel 1832 dell’esistenza di un giardino all’olandese, trasformato, poi, negli anni Cinquanta del XIX secolo seguendo i dettami romantici.
La successiva trasformazione in ospedale psichiatrico provinciale condusse ad apportare profonde modifiche al giardino, anche per consentire la costruzione dei singoli padiglioni.
Anche se risulta difficile rintracciare lo schema originario dei giardini della villa è possibile ancora ritrovarne frammenti ed osservare le particolarità compositive e botaniche ancora percepibili.
Attualmente il giardino, che presenta ancora esemplari secolari e frammistioni tra l’originario parco pertinenziale della villa di delizia e il verde ad uso esclusivo dei pazienti, risente della nuova progettazione e della cura botanica del verde ad opera dell’Istituto Agrario Luigi Castiglioni. Questo ha condotto, oltre che al recupero fisico di molte essenze vegetali e di impianti storici, alla valorizzazione di alcune specie arboree autoctone e di alcune storiche specificità vegetali introdotte nei secoli passati dalle nobili famiglie che si sono alternate nella gestione della villa. Il tentativo in atto, dunque, persegue il duplice scopo di recuperare, quando possibile, elementi propri dell’antico giardino di delizia e di introdurre novità florovivaistiche, attraverso l’impiego anche di tecnologie avanzate, a fini educativi, culturali e didattici.