Cappella di Santa Maria Assunta e San Francesco d’Assisi

Particolare dell’interno della cappella (Fototeca ISAL-BAMS Photo Rodella)
Particolare dell’interno della cappella (Fototeca ISAL-BAMS Photo Rodella)

 

Accanto alla residenza nobiliare, oggi completamente autonoma ma un tempo collegata da un camminamento coperto al resto della villa, sorge la “Cappella di Santa Maria Assunta e San Francesco d’Assisi”, che assunse le sembianze attuali a partire dal 1754. La piccola chiesetta fu infatti riaperta al culto dopo il rinnovamento messo in atto dall’architetto Francesco Croce, nell’ambito di un più vasto progetto di recupero e riammodernamento del complesso limbiatese. Di questi cambiamenti ne è testimone anche la lapide commemorativa conservata nel coretto della cappella stessa.

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Dedicata a Santa Maria Assunta e a San Francesco D’Assisi, la cappella ha origini molto più antiche. Potrebbe risalire alla devozione francescana dei Pusterla o all’epoca dei Carcano, anche se sue notizie documentarie si possiedono a partire dal periodo degli Arconati, quando compare anche in una mappa catastale del 1724. Fu in particolare Stefano Gaetano Crivelli ad occuparsi del rinovamento del piccolo edificio di culto chiamando Francesco Croce, architetto ed amico personale. Quest’ultimo lavorò nella proprietà di Limbiate tra il 1748 e il 1754, trasformando la pianta della struttura da rettangolare a centrale. Su di essa elevò una cupola con finestre ellittiche con oculi.
La chiesetta, che per molto tempo ospitò le manifestazioni pubbliche della vita parrocchiale di Mombello, presenta attualmente dimensioni maggiori rispetto a quelle iniziali.
Nel 1900 venne infatti costruita un’ampia tribuna nella parte anteriore e nel 1923 venne restaurata ampliandone la superficie ed includendo un corridoio di disimpegno che esisteva tra la cappella e la vecchia casa del parroco, demolita in quello stesso anno. Questi lavori consentirono di dotare l’antica cappella nobiliare di una facciata propria, in quanto in origine essa era incorporata direttamente nella villa mediante una breve galleria. I lavori vennero portati a termine tra il 1922 e il 1923, anno in cui venne benedetta la nuova facciata insieme alla campanella che, tolta dalla villa, venne posta sul piccolo campanile.
La facciata, sebbene radicalmente modificata, risulta ancora leggibile nel suo impianto settecentesco. Sotto il cornicione vi sono, infatti, due lesene ioniche e tre portali sagomati con battenti originali. Ritroviamo un equilibrio tra il classicismo della struttura base e le componenti rococò, espresse nelle sagomature strutturali e decorative.
La storia investì la cappella privata della villa di Mombello rendendola teatro di due storici matrimoni. Nel 1797, infatti, il generale Napoleone Bonaparte si impossessò della villa sequestrandola ai Crivelli, scegliendo la villa di Limbiate come sede per la sua corte, che vi rimase per sei mesi. Napoleone aveva portato con sè tutta la sua famiglia: la moglie Giuseppina, la madre Letizia Ramolino, i fratelli Giuseppe e Luigi e le tre sorelle Carlotta, Paolina ed Elisa. Proprio due di loro furono protagoniste del doppio matrimonio che si celebrò nella cappella della villa la notte del 13 giugno 1797. I quell’occasione Paolina Bonaparte, allora sedicenne, sposò il generale Charles-Victor Emmanuel Leclerc, mentre Marianna Bonaparte, detta Elisa, sposò Felice Baciocchi.