Il prato nel giardino formale di Villa Visconti Borromeo Litta a Lainate venne suddiviso in scomparti con perimetro curvilineo nel XIX secolo, quando venne deciso un piano di risistemazione del parco. Attualmente una maestosa magnolia dal profilo piramidale, con le inconfondibili foglie coriacee verdi sulla pagina superiore e color ruggine su quella inferiore, si staglia sul tappeto erboso che anticipa l’ingresso alla “Torre delle acque” del Ninfeo, contribuendo, nel periodo di fioritura, ad accrescere le sensazioni di stupore e delizia grazie ai suoi profumatissimi fiori bianco-crema.
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“Il fiore è di per sé di una bellezza splendente. Ho appena guardato nel cuore di uno di loro. Il tessuto dei petali è una densa crema; non dovrebbero essere definiti bianchi, perché sono avorio, se mai potete immaginare l’avorio e il color crema combinati in una pasta densa, con tutta la morbidezza e la levigatezza della pelle umana giovane. Il suo profumo, che evoca il limone, è insostenibile”. Con queste parole una scrittrice inglese descriveva la bellezza di questa essenza arborea, che si impone allo sguardo dei visitatori del complesso architettonico di Lainate. Qui si possono osservare anche i frutti rossastri ovoidali che si raggruppano su un asse centrale lungo circa 10 cm. Una volta maturi, essi si aprono lasciando uscire i semi di un bel colore rosso rubino e di un profumo intenso.
L’inserimento di questa essenza arborea nel parco pertinenziale di Villa Visconti Borromeo Litta non appartiene certamente alle prime fasi di progettazione del verde, poiché il primo esemplare di questa pianta giunse a Nantes dall’America nel 1740. Il nome venne dato da Linneo, medico e naturalista svedese, in onore del botanico francese Pierre Magnol.
La sua storia antichissima non era certamente sconosciuta ai botanici che la piantarono a Lainate ed è facile pensare che i nobili proprietari si deliziassero a disquisire con gli amici invitati in villa del lungo viaggio che la pianta fece per giungere a Lainate e delle sue origini esotiche. La Magnolia, infatti, è originaria dell’Asia e dell’America e si tratta di una pianta antichissima, considerata dagli studiosi una delle prime angiosperme apparse sul pianeta, tanto che oggi si conoscono numerose sue impronte fossili risalenti a cinque milioni di anni fa. L’esemplare lainatese non mostra solamente la tipica imponenza di questa essenza ma anche il caratteristico portamento piramidale con chioma ricca. Le foglie sempreverdi a margine intero, sono tanto coriacee da crepitare sotto la pioggia o solo se mosse da una brezza leggera. Il tronco si ramifica alla base e la corteccia grigio-verdastra presenta poche screpolature anche negli individui adulti.
Sebbene nel paese d’origine la magnolia raggiunge altezze intorno ai 30 metri, questo esemplare possiede un’altezza in media con le essenze europee, che non superano mai i 15 metri.
Pianta a crescita lenta, non è in grado di fiorire prima dei vent’anni ed è assai longeva. Cresce bene su terreni freschi, acidi, e silicei, mentre teme quelli calcarei.
Anche se si tratta di un’essenza arborea piuttosto delicata che soffre le gelate invernali, è una specie diffusa in tutti i giardini delle ville di delizia lombarde. Ne troviamo altri esempi degni di nota nel giardino romantico di Villa Cusani Tittoni Traversi, a Desio, oppure nel parco di Villa Crivelli Pusterla a Limbiate, dove un tempo gli alberi ad alto fusto consentivano di passeggiare all’ombra, allietati dai giochi della luce che filtrava attraverso le chiome di un bosco misto di magnolie, faggi, tigli, querce, tassi, frassini, aceri.