Alcova con anticamera

32 Alcova con anticamera (1)

 

Superato il “Salone dei Ritratti” si giunge ad una piccola e preziosa anticamera dalla quale si accede all’”Alcova”, la stanza da letto padronale dalle ricche decorazioni pittoriche. L’anticamera quadrangolare presenta pitture con finto inquadramento prospettico che sembra raddoppiarne il volume e l’ampiezza. Sul soffitto di questo primo ambiente si trova una finta architettura dipinta poggiante su una trabeazione con mensole di sostegno che reggono una balconata in ferro battutto, movimentata da sporgenze e rientranze che conducono lo sguardo direttamente ad un grande oculo ovale in cui è dipinto un cielo azzurro.

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Purtroppo oggi il colore del cielo si è molto deteriorato e i dipinti mostrano evidenti cadute e stacchi della pellicola pittorica.
Separata da questa prima sala da due cortine di velluto purpureo è l’”Alcova”, uno spazio raccolto dominato dalla decorazione del soffitto. Richiamando le decorazioni delle sale precedenti, anche in questo ambiente una cornice dentellata è dipinta alla base del soffitto per sostenere straordinarie invenzioni prospettiche. Putti seduti su mensoline guardano in basso e sembrano giocare con differenti essenze floreali dipinte in monocromo. Impreziosisce il piccolo ambiente anche una decorazione a finti stucchi che disegna motivi vegetali e che è inserita in placche che a loro volta definiscono nicchie e sporgenze di un’architettura illusionistica. Questi elementi supportano un grande vano quadrato con aperture absidali dalle quali emerge un cielo stellato dipinto con una profonda tinta blu, nel mezzo del quale si staglia una figure maschile avvolta in un tripudio di drappi. Il giovane, che sembra cadere verso il basso mentre stringe tra le mani una cornucopia e una piccola verga, ancora oggi divide i critici sebbene tutti concordino che la presenza della cornucopia costituisca il sublime simbolo di fertilità, non a caso posizionata sopra al talamo nuziale.