Facciata principale

 

5 Facciata principale (3)

 

La facciata principale di Villa Arconati venne definita nei suoi aspetti artistico-decorativi nel Settecento, nell’ambito dei lavori voluti da Giuseppe Antonio Arconati, che volle edificare l’ala sud-ovest e le due rampe di accesso, forse su disegno dell’architetto Giovanni Ruggeri. Quest’ultimo dovette, con tutta probabilità, armonizzare i nuovi elementi progettuali dettati dal linguaggio architettonico in voga all’epoca con la realtà edilizia seicentesca preesistente, come le finestre del piano superiore legate ai solai.

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La facciata assunse così un andamento a “U”, guadagnandone in imponenza e simmetria e ridisegnando la pianta della villa, che planimetricamente assunse una forma ad “H”. Diviso in due ordini da una cornice marcapiano che corre lungo tutta la facciata, il fronte principale della villa è composto da una sequenza regolare di aperture rettangolari. Queste si alternano con ritmo regolare, ma non costante, a lesene mistilinee caratterizzate dalla presenza di quadrature centrali. Ogni finestra è incorniciata da una decorazione con motivi a voluta vagamente aggettante. Nel blocco centrale tre portefinestre munite di balconcini in ferro battuto, ritmano ulteriormente la scansione della facciata, segnata anche dalla presenza di due ampi portali d’ingresso ad arco a tutto sesto. Solo quello di destra, tuttavia, consente l’accesso diretto alla “Corte interna”, dotata di portico coperto con funzione anche distributiva, poiché il portale di sinistra è una ‘semplice’ portafinestra, camuffata per amore della simmetria. L’ingresso sulla destra era stato pensato per essere in asse con il viale che, partendo dal porticato interno, conduce direttamente al “Teatro di Diana”, visibile quindi già in lontananza.
La facciata principale del complesso architettonico risulta regolare e simmetrica, e si affaccia su un giardino che si sarebbe dovuto distinguere per la presenza di due rampe di scale per condurre gli ospiti direttamente agli ingressi della villa. Queste, tuttavia, non furono mai realizzate e al progetto originario si preferì un erboso terrapieno digradante decorato con siepi e cespugli.
Il piano nobile è caratterizzato da una teoria di statue e busti femminili incastonati in nicchie ricavate nelle lesene. Sopra ad esse una fascia decorativa mistilinea con volute finali, corre per tutta la lunghezza del corpo centrale. Questa è movimentata da motivi a rettangolo ricavati nello spessore della struttura, ed è ulteriormente arricchita dalla presenza di due piccole aperture a volute, poste in simmetria con i balconcini in ferro battuto e i menzionati portali.
Il leggiadro timpano posto a coronamento della facciata, è sostenuto da piccole mensole aggettanti ed è sormontato da elementi decorativi in ferro battuto posti in corrispondenza delle lesene.