Pioppo nero (Populus nigra)

Pioppo Nero (Fototeca ISAL, fotografia di Anna Zaffaroni)
Pioppo Nero (Fototeca ISAL, fotografia di Anna Zaffaroni)

 

Tra le numerose essenze vegetali ad alto fusto presenti all’interno del Bosco delle querce, compreso tra i Comuni di Seveso e Meda, particolarmente interessante è il pioppo nero.

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Il visitatore che vuole ammirare questa spettacolare essenza arborea deve lasciare il sentiero principale che collega l’ingresso di via Redipuglia con il centro di accoglienza del parco e percorrere uno stretto viottolo in terra battuta fino ad incontrare uno steccato che recinge la vasca di bonifica di Seveso. Seguendo questo percorso il visitatore si imbatterà in una pianta vigorosa e imponente con chioma espansa e a forma di cupola appartenente alla famiglia delle Salicaceae. Le foglie, alterne, sono più lunghe che larghe, a forma vagamente triangolare, con margini traslucidi e piccoli denti regolari; di colore verde intenso la foglia trascolora in autunno passando ad un giallo banana.

Il pioppo nero è un albero dioico, in quanto le infiorescenze maschili rosso vivo e femminili verdi si sviluppano su individui diversi. Alla fine della primavera dai fiori femminili si liberano soffici semi cotonosi bianchi, che vengono disseminati dal vento.

La corteccia del pioppo nero è grigio nerastra e per questo nella mitologia è sempre stato considerato un albero funerario, sacro alla madre Terra.

Questa essenza vegetale non teme l’inquinamento atmosferico e cresce rapidamente in aree fortemente industrializzate.

Forse più di altre piante il pioppo pero identifica l’essenza del Bosco delle Querce poiché la sua resistenza agli agenti atmosferici rappresenta simbolicamente anche la caparbietà dei sevesini e dei medesi nel non rinunciare a ricordare la storia e i tragici avvenimenti del 1976, e nel lottare affinché il luogo del disastro rinascesse a nuova vita. Dopo gli intensi lavori di bonifica e riqualificazione ambientale, resisi necessari dall’incidente dell’industria ICMESA, Regione Lombardia ha infatti riconosciuto questo luogo come parco naturale che oggi annovera migliaia di esemplari di essenze arboree e arbustive, tra i quali: querce, pini silvestri, betulle, carpini bianchi, ontani neri e bianchi, biancospini, prugnoli, rose canine, viburni, padi, noccioli, cornioli e lantane.