Libellule

21SE Libellule (1)

 

Afferenti alla famiglia degli odonati, le libellule sono insetti emimetaboli che nelle prime fasi di sviluppo (neanidi e ninfe) vivono nell’acqua, per divenire animali terresti con l’evoluzione e la maturazione sessuale. Sebbene non abbandonino mai per lunghi periodi stagni, pozze d’acqua, laghi (naturali o artificiali) e calmi corsi d’acqua, questi animali sono abilissimi predatori volanti che si nutrono principalmente di altri insetti che afferrano in volo con le loro possenti zampe.

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Essi sono dotati anche di un particolare apparato anatomico, denominato “maschera”, che si è naturalmente evoluto per facilitare la cattura delle prede. Questo rimane, di norma, ripiegato sotto il corpo, e viene lanciato in avanti per afferrare i nemici e portarli alle mandibole. Alcune specie sono anche territoriali, con i maschi che delimitano il proprio territorio di caccia allontanando tutti gli intrusi. Eleganti e curiose le libellule hanno sviluppato una raffinata tecnica di volo che le consente di mantenersi in aria anche per numerose ore consecutive, tanto che alcune specie affrontano lunghi viaggi migratori.

Normalmente questi animali volano ad una velocità di 1-4 metri al secondo ma, in alcuni brevi tratti, possono raggiungere anche i cinquanta chilometri orari. Questa sua grande capacità di effettuare cambi repentini di direzione e di raggiungere elevate velocità ha dato origine a molte leggende, alcune delle quali condivise tra culture e popoli molto distanti tra loro. In occidente l’iconografia artistica ha spesso associato la libellula a principi di rivelazione divina e di cambiamento (vita-morte-resurrezione), oltre che al superamento delle apparenze e delle illusioni.

Tra le molte curiosità che uniscono il modo dell’arte a questa odonata, emerge per notorietà l’incisione giovanile di Dürer denominata “Sacra Famiglia con la libellula, il cui nome deriva dalla presenza di una raffigurazione in primo piano di questo insetto nell’estremità destra della composizione. Tuttavia alcuni critici nel piccolo animale inciso non vi riconoscono una libellula ma una farfalla con la conseguente variazione del significato iconografico ed iconologico dell’opera dureriana.