Nascita dell’Ufficio Speciale per Seveso

lavori all'interno dell'Icmesa
lavori all’interno dell’Icmesa

I cinque programmi operativi per la bonifica del territorio furono istituzionalmente approvati dal Consiglio Regionale il 2 giugno del 1977. Il ‘programma operativo numero 1’ riguardava gli accertamenti e i controlli sull´inquinamento del terreno, delle acque e della vegetazione e gli interventi di decontaminazione e di bonifica del terreno e degli stabili, “anche per prevenire la diffusione dell´inquinamento”. Il secondo programma, invece, interessava gli accertamenti, i controlli, l´assistenza sanitaria e la tutela della salute pubblica nella zona colpita. Esso comprendeva anche gli accertamenti, i controlli e gli interventi nel campo della profilassi medico-veterinaria e dell´assistenza zooiatrica.

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Il terzo programma si occupava di assistenza sociale e scolastica, coinvolgendo nel processo anche la risoluzione del problema delle “popolazioni sfollate”. Il ‘programma operativo numero 4’ si occupava di ripristinare o si ricostruire le strutture civili e le strutture abitative non recuperabili e la “realizzazione delle opere necessarie per il ristabilimento delle condizioni di vita adeguate alla particolare situazione della zona colpita e delle capacità produttive dei terreni agricoli interessati”. Il programma, dunque, si connetteva direttamente con quanto svolto dalla Giunta Regionale a partire dal mese di febbraio, quando si era dato avvio alle procedure per l´esproprio e la costruzione delle nuove case che avrebbero dovuto essere pronte entro e non oltre il 30 giugno 1979. Il presidente della Giunta Regionale della Lombardia, inoltre, rimarcò che gli oneri inerenti la costruzione delle nuove abitazioni sarebbero stati attribuiti completamente alla Roche-Givaudan.

Il quinto programma doveva infine coordinare gli interventi a favore di imprese, singole o associate, agricole, artigiane, turistiche ed alberghiere, industriali e commerciali, che avevano subìto danni “in conseguenza dell´inquinamento da sostanze tossiche”.

Insieme all´approvazione dei 5 programmi operativi la Regione determinò anche le relative previsioni di spesa che sfioravano i 122 miliardi di lire.

A livello centrale il 16 giugno 1977 il Parlamento approvò l´istituzione della Commissione parlamentare d´inchiesta sulla fuga delle sostanze tossiche dall´ICMESA che ebbe il compito di accertare le attività della fabbrica di Meda, le responsabilità amministrative relative all´insediamento industriale e le conseguenze dell´incidente sulla salute dei cittadini, sull´ambiente, sul territorio e sull´economia della zona. La Commissione, composta da 15 deputati e da 15 senatori, ricevette anche l’incarico di indicare i provvedimenti da adottare “per indennizzare i cittadini danneggiati dall´incidente del 10 luglio 1976 e per ottenere dai responsabili dello stesso il risarcimento dei danni”. Nel mese di maggio del 1977 fu prorogato il divieto di coltivazione, allevamento e consumo di prodotti agricoli e animali nella “Zone B” e nella “Zona di Rispetto”. Per il Comune di Seveso la proroga fu a “tempo indeterminato”, mentre per Meda, il divieto fu limitato solamente sino alla fine dell’anno.