Sotto la direzione del dott. Gonzales fu realizzato un generale rinnovamento tecnologico dell’intera struttura e vennero costruiti il macello delle carni, il panificio, il pastificio, la lavanderia a vapore e la centrale termica. Tutti i padiglioni furono inoltre dotati di luce elettrica e di acqua potabile.
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Nel 1882 fu attivato un padiglione per la cura dei fanciulli, recuperando un edificio esistente già destinato alla cura degli epilettici e dei paralitici. Nel 1894 il numero dei pazienti ricoverati rese la situazione insostenibile e fu indispensabile realizzare alcune succursali. A Cusano fu costruito un manicomio per 200 pazienti, mentre a San Colombano al Lambro una struttura preesistente, di proprietà dei Fatebenefratelli, venne trasformata in ospedale psichiatrico, anch’esso capace di ospitare 200 malati. Alcuni anni dopo, tra il 1898 e il 1900, si realizzarono a Mombello altri padiglioni con un incremento di 250 ricoverati. L’affollamento continuava però a crescere in modo preoccupante: nel 1911 i ricoverati erano 2.000 e, dopo la Prima Guerra Mondiale, nel 1918 il numero delle persone ricoverate ascese a 3.504.