Fontana di Nettuno

Fontana di Nettuno prospiciente la faccia rivolta verso il parco (Fototeca ISAL, fotografia di Adele Simioli)
Fontana di Nettuno prospiciente la faccia rivolta verso il parco (Fototeca ISAL, fotografia di Adele Simioli)

La fontana sul lato meridionale del complesso di Desio ha funzione di raccordo tra la distesa a prato e la facciata dell’edificio, e fu appositamente collocata sul cannocchiale ottico prospettico di collegamento tra questi due differenti elementi. La fontana, nella quale si innalza la scultura in marmo raffigurante Nettuno, presenta un elegante perimetro spezzato che disegna la forma di una losanga polilobata, ed è caratterizzata dall’insolita tipologia di vasca completamente interrata, che emerge dal piano del prato solamente all’altezza del cordolo perimetrale.

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La statua del Nettuno, dio del mare e quindi tipicamente associato ad abbellire le fontane nei giardini all’inglese, come “sorpresa” visiva che emerge dalle acque, è rivolta verso la facciata meridionale della villa. Il dio, in movimentata e neobarocca posa serpentinata, ispirata a modelli berniniani, è in precario equilibrio sulla scivolosa superficie del delfino dalla bocca spalancata sul quale si erge. Il dinamismo del corpo virile è accentuato da una possente muscolatura e amplificato dal panneggio che sottolinea e racchiude il movimento. Insieme a molti altri monumenti che abbellivano il parco, il richiamo alla divinità olimpica doveva costituire un episodio visivo importante nella studiata progettazione dell’architettura di paesaggio, come spunto intellettuale di meditazione per gli ospiti della villa che passeggiavano nel giardino meditando sul passato classico e sul senso di transitorietà delle costruzioni umane e delle rovine, immerse nell’eternità del succedersi dei cicli naturali e di alternanza delle stagioni, in pieno gusto di revival neoclassico.