La “Fontana del Delfino” si trova accanto alla “Limonaia”, appena oltrepassata la cancellata metallica riccamente decorata che delimita la “Corte Nobile” e precede visivamente il “Teatro di Diana”. La fontana è costituita da una semplice vasca mistilinea di forma planimetrica vagamente ovaleggiante, con quattro grandi volute a forma stondata.
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All’esterno si trova una pavimentazione a ciottoli di fiume neri e bianchi che compongono una decorazione mosaicata con motivi a volute e forme geometriche, che si ripetono lungo tutto il perimetro. Tra i questi è riconoscibile l’aquila con corona imperiale, evidente omaggio alla famiglia imperiale austriaca.
La stessa policromia e i medesimi materiali costituiscono i disegni geometrici che si ritrovano anche all’interno della vasca interrata, da cui emerge un gruppo scultoreo in marmo bianco. Su una base rettangolare, infatti, si staglia un mostro marino, al quale allude il più rassicurante lemma “delfino” che compare nel nome della fontana, che è scolpito con la testa reclinata verso l’alto, la baffuta bocca aperta e la coda arrotolata. Ad esso si aggrappa un putto nudo semisdraiato che sembrerebbe voler di scavalcare l’animale marino. Dalla bocca del delfino si scorgono le due cannule che servivano per spruzzare l’acqua, dando origine a zampilli e giochi, che andavano a ricadere nella vasca circostante. L’insieme doveva essere altamente scenografico essendo la fontana collocata lungo l’asse prospettico che idealmente congiungeva la villa al “Teatro di Diana”. La fontana, inoltre, attraverso la breve scalinata, si connetteva con il “Teatro di Ercole”, alla vicina “Limonaia” e ai monumentali vasi di agrumi disseminati anche nel parterre circostante.