Sala da pranzo di rappresentanza

Veduta generale della Sala da pranzo di rappresentanza (Fototeca ISAL-BAMS Photo Rodella)
Veduta generale della Sala da pranzo di rappresentanza (Fototeca ISAL-BAMS Photo Rodella)

Quando nel 1817 la villa passò alla famiglia Traversi, l’abitazione venne considerevolmente ampliata e gli interni furono rinnovati ad opera di Pelagio Palagi, che di lì a poco, nel 1832, verrà incaricato da re Carlo Alberto di stendere i progetti per la trasformazione alla moda del Palazzo Reale di Torino. Proprietari della villa divennero Giovan Battista Traversi e la moglie Francesca Milesi, borghesi legati alle attività produttive, che subentrarono al proprietario aristocratico Luigi Cusani, modificando così anche le finalità degli ambienti interni alla villa.

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Con la famiglia Traversi, infatti, l’edificio assunse lo scopo di stupire e di mostrare la ricchezza accumulata negli anni precedenti, oltre che naturalmente affermare il prestigio e il potere raggiunto dalla casata. Inseguendo queste semplice ragioni Pelagio diede inizio ad un imponente progetto di rifacimento basato sulla sequenza di ambienti ispirati a epoche, paesi e stili profondamente eterogenei, nei quali gli invitati rimanevano originariamente stupiti. Negli ambienti inferiori, dunque, sale dal gusto neoclassico lasciano spazio ad arredi e decorazioni di tipo moresco, gotiche, arabe, e barocche.
Tra le principali sale del piano inferiore spicca per qualità esecutiva e raffinatezza formale la “Sala da pranzo di rappresentanza”, nella quale si conservano preziosi pavimenti in seminato veneziano, raffiguranti animali entro cornici geometriche abbellite da bouquet di frutti esotici. Qui, inoltre, le decorazioni parietali ricordano lo stile del pittore eclettico Luigi Scrosati, dall’evidente gusto tiepolesco molto apprezzato dalla società lombarda di metà Ottocento. Sul soffitto sono raffigurati graziosi personaggi, dame, ninfe, satiri e putti impegnati in varie attività, come scene amorose, la lettura e il bagno. Queste figure sono dipinte all’interno di un complesso impianto di finte architetture, modanature e cornici marmoree, creato ad affresco simulando gli effetti di marmi e stucchi impreziositi da bouquet floreali.