La Statua di Antonio Galli raffigurante l’allegoria dell’Amicizia

La statua raffigurante l’Allegoria dell’Amicizia (Fototeca ISAL)
La statua raffigurante l’Allegoria dell’Amicizia (Fototeca ISAL)

Alla facciata meridionale dell’imponente villa di delizia desiana è anteposta una coppia di sculture allegoriche in marmo di Carrara, eseguite nella prima metà dell’Ottocento da Antonio Galli e Luigi Marchesi. Imponente nella sua bellezza, la scultura posta ad occidente raffigura l’”Amicizia” e fu eseguita nell’ambito dei lavori di risistemazione del complesso architettonico commissionati a Pelagio Palagi quando la villa divenne proprietà della nobile famiglia Traversi.

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Raffigurata come antica divinità greca, compostamente seduta su un trono marmoreo di foggia classica, l’Amicizia è qui scolpita da Antonio Galli come una seducente figura femminile che si appoggia da un lato al bracciolo del trono e dall’altro allarga il braccio ad accogliere i visitatori. Dalla foggia monumentale e ampiamente panneggiata nella veste, che lascia scoperte le braccia e una spalla, l’Amicizia ha un’espressione serena e imperturbabile, che si ripete similare nella vicina “Ospitalità”. Qui, però, l’allegoria è stata realizzata con i capelli raccolti intorno alla liscia corona, senza consentire che l’artista indugiasse su pettinature più elaborate o alla moda. Lo scultore, che in alcuni particolari riprende la tradizionale raffigurazione iconografica dell’Amicizia, si discosta dalla visione allegorica di Cesare Ripa, che la immagina come una donna che rozzamente mostra “quasi la sinistra spalla et il petto ignudo” mentre con la mano destra mostra il cuore, nel quale è leggibile il motto “Longe et prope”. Qui, infatti, a sostenere il bracciolo e il braccio delle divinità è presente la raffigurazione di un cane, simbolo di amicizia e fedeltà. Due fasce sulla seduta sono inoltre decorate a bassorilievo con un motivo continuo a foglie di edera e mani intrecciate, simbolo dell’amicizia eterna.