Il Quercus borealis è stato piantato nel giardino romantico di Villa Cusani Tittoni Traversi dal paesaggista Antonio Villoresi perché offrisse uno spettacolo cromatico meraviglioso, dando la possibilità di osservarlo nel periodo autunnale in tutte le caratteristiche sfumature della sua chioma.
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Questa quercia nordamericana, della famiglia delle Fagaceae, possiede, infatti, una grande chioma a cupola con rami diritti. Le foglie, verde opaco, sono alterne e divise in circa undici lobi con rientranze che arrivano fino al centro della loro lamina, con piccioli corti e robusti. In autunno diventano arancioni, rosso cupo o brune.
In America questi esemplari oggi sono soggetti all’attacco di un particolare fungo che viene diffuso da coleotteri scolitidi. L’insorgere della malattia è segnalato da una tinta bruna sulle foglie. Per evitare che le querce importate possano essere portatrici di tale patologia il legno viene sottoposto a scortecciamenti e fumigazioni.
Poco amante dell’ombra cresce bene in luoghi aperti in cui può espandersi senza avere potenziali competitori.
I frutti sono delle ghiande contenuti in cupole poco sviluppate simili a ciotole. Questi sono posti alle estremità dei rami e maturano al secondo anno. Sono piante molto prolifiche e in autunno, quando i frutti si staccano e cadono al suolo, si crea un tappeto che scricchiola al passare di animali e uomini.
Nel parco di Villa Cusani Tittoni Traversi è possibile osservare questi esemplari esotici vicino all’area giochi, dove la specie cresce e si sviluppa accanto a varietà di quercia autoctone come la roverella (Quercus pubescens) e la rovere (Quercus petraea).
È una pianta pregiata grazie anche alla sua rapida crescita, tanto da essere ampiamente diffusa all’interno dei giardini delle ville di delizia lombarde e nei parchi e boschi della Brianza. All’interno del Bosco delle Querce di Seveso, ad esempio, si possono ammirare splendidi esemplari di Quercus borealis accanto all’altrettanta ornamentale ed esotica Quercia scarlatta (Quercus coccinea).