La facciata settentrionale, nelle linee sobrie e regolari di Giuseppe Piermarini, celebre architetto del primo neoclassico lombardo, venne completamente ristrutturata nel 1817, per Giovanni Traversi, dall’eclettico Pelagio Palagi secondo un magniloquente neoclassicismo accademico, che ben corrispondeva alle ambizioni di un proprietario borghese in cerca di quarti di nobiltà. Il fronte della villa assunse il ruolo di scenografica quinta teatrale di altezza illusoria attraverso accorte inclinazioni dei ritmi verticali del piano superiore e l’introduzione di avancorpi agli estremi.
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La sua fascia inferiore, chiusa tra basso zoccolo e cornicione, è dominata nella porzione centrale dall’ordinata sequenza di porte sormontate da archi a tutto sesto; mentre finestre sovrastate da un architrave liscio le accompagnano, ai lati, nei volumi di raccordo con gli emergenti corpi laterali, incisi da finestre incorniciate entro archi a tutto sesto. La fascia superiore a due piani, in alto definita da un mosso marcapiano, è caratterizzata da lesene concluse da capitelli corinzi insistentemente ripetute. Le finestre rettangolari al primo piano sono sormontate da timpani triangolari, al secondo sono senza decori. I due avancorpi laterali sono coronati da timpani nei quali putti a rilievo sorreggono i ritratti dei proprietari, Giovanni Battista Traversi e la moglie Francesca Milesi.
La facciata settentrionale, con due avancorpi e ali di servizio più basse, racchiude il “Cortile d’Onore”, a sua volta delimitato dalla bellissima cancellata in ghisa opera di Pelagio Palagi. La completa una teoria di statue sul coronamento, che le dà slancio verticale. Sulla fascia più alta legge la scritta in lettere capitali “VILLA TRAVERSI ANNO MDCCCXLIV“, dove la data 1844 indica l’anno di fine dei lavori.