La visione angolare da elicottero consente di frapporre una distanza tra l’osservatore e il contesto abitato che permette di osservare alcune dinamiche altrimenti non percepibili con la visione zenitale da aeroplano. La visione angolata, infatti, libera dai condizionamenti fisici fortemente limitativi del risiedere e del camminare all’interno di una maglia urbana o, più semplicemente, di muoversi in una architettura e in un luogo. Analogamente si può affermare che questa costituisce il superamento di alcuni limiti imposti dall’osservare un complesso di edifici esclusivamente da una posizione perpendicolare, che non permette di cogliere pienamente la tridimensionalità dei vasti volumi della villa e dei rapporti che essa ha instaurato con il Ninfeo, le fontane e i teatri botanici o, in maniera ancor più evidente, con il contesto urbano.
Se si osservano attentamente queste fotografie commissionate dall’Istituto per la Storia dell’Arte Lombarda allo studio fotografico BAMS Photo di Basilio Rodella, è possibile gustare pienamente le dinamiche rapportuali instauratesi, nel passare dei secoli, tra la nobile dimora e il vissuto territoriale, il gioco delle ombre delle sue architetture e il rapporto tra pieni e vuoti che queste hanno generato o tra spazi vegetali occupati e aree libere. L’intera sequenza fotografica, inoltre, riflette la tecnica del volo a spirale con evidenti “giochi” di scala, che rendono ancor meglio percepibili le dinamiche interrelazionali con il paesaggio antropizzato.
Queste fotografie, infine, costituiscono un ottimo strumento per la comprensione del valore delle aree verdi, un tempo con differenti specializzazioni, malgrado numerose trasformazioni siano avvenute al verde pertinenziale nella seconda metà del XIX secolo, che ne hanno alterato parzialmente la forma originaria, i legami e i valori. È tuttavia evidente che malgrado la piacevolezza e il valore scientifico-documentario di queste immagini, le fotografie da elicottero non possano sostituire la fruizione diretta e partecipata della villa, capolavoro indiscusso dell’arte e dell’architettura lombarda.