La porzione più appariscente e significativa del giardino pertinenziale di Palazzo Arese Borromeo è costituita da un esteso parterre, che corre parallelo al lato maggiore del giardino, delimitato da due doppi filari di carpini bianchi (Carpinus betulus), caratterizzati dall’avere un tronco contorto e corteccia liscia e grigia che contrasta con quella più rossiccia e squamata dei due filari di tassi (Taxus baccata), presenti nella porzione più interna del parterre. Tassi e carpini, dunque, con le loro chiome creano un suggestivo effetto cromatico con il variare delle stagioni. Le foglie ad ago verde scuro del tasso, in primavera, si alternano con quelle verde chiaro e, in autunno, con quelle giallo-arancio del carpino.
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I doppi filari di carpini e quelli di tasso, delimitano lateralmente il parterre e gli arredi architettonici fino a fondersi con la zona boscata, in fondo al giardino.
Lungo gli incroci dei viali, in alternanza compositiva con il tasso, sono stati posizionati degli esemplari maestosi di cedro (Cedrus atlantica) dalle forme piramidali e dai rami assurgenti e portanti foglie blu-verde radunate in piccoli ciuffi.
Se si osserva da vicino il tasso, appartenente alla famiglia delle Taxaceae, si può notare che, sui rami sporgenti, gli aghi sono distici, ovvero disposti in modo alterno, mentre sui rami che crescono verticalmente sono distribuiti a spirale. Una delle principali particolarità delle foglie verde scuro brillante di questa essenza sempreverde è che, malgrado la forma appuntita, non pungono. Esemplari di tasso all’interno del giardino pertinenziale del palazzo non stupiscono affatto poiché era soventemente coltivata nei parchi delle ville gentilizie lombarde, in quanto è un’essenza vegetale che sopporta molto bene le potature, anche drastiche, trasformandosi anche in sculture vegetali. Alcuni tassi, dunque, si possono oggi notare all’ingresso del giardino di Palazzo Arese Borromeo, caratterizzato da piccoli esemplari in riga perfettamente potati a cono o fiamma, che accolgono il visitatore e lo introducono allo splendido giardino, oasi silenziosa in quotidiana competizione con il traffico cittadino. Qui si può osservare un particolare impiego del tasso, che può essere paragonato, per analogia o differenza, con gli altri tassi presenti all’interno delle proprietà delle ville che appartengono al Sistema delle Ville Gentilizie lombarde.
Il tasso, che fiorisce in febbraio-marzo, è una specie dioica, perché i fiori sono portati da individui differenti: i boccioli maschili, gialli piccoli e rotondi, compaiono singolarmente nella parte inferiore delle ascelle fogliari dell’anno precedente; i boccioli femminili, minuscoli e verdi, daranno origine a frutti rosso splendente a forma di calice (arilli) dopo la fecondazione.
Alcune parti del tasso presentano caratteristiche tossiche per l’uomo che erano ben note nell’antichità tanto che a questa pianta è tradizionalmente denominata “albero della morte” ed era associata a rituali pagani del mondo dei morti o alla ritualità funebre: nei giorni di lutto, nell’antica Roma, vi era ad esempio l’abitudine di mettersi sul campo corone realizzate intrecciando i suoi rami.