I roseti del giardino

21CE I Roseti del giardino (2)

 

La porzione più appariscente e significativa del parco del Palazzo Arese Borromeo di Cesano Maderno è data dall’esteso parterre che corre parallelo al lato maggiore del giardino, delimitato da due doppi filari di carpini bianchi e da due filari di tassi. Delle otto aiuole che caratterizzavano nei secoli scorsi il viale centrale, ne restano attualmente solo sei, perché le ultime due, più lontane dal palazzo, furono riunite a formare un’unica area prativa che anticipa un’ampia vasca e la retrostante grande fontana a gradoni adornata da un complesso scultoreo raffigurante due cammelli accovacciati.

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Ciascuna aiuola, rigorosamente simmetrica rispetto alle altre, è caratterizzata da fioriture di rose dai colori sgargianti e da siepi di bosso abilmente potate al fine di ricreare disegni geometrici alternati agli emblemi borromaici, tipici di un tempo. In passato era diffusa l’abitudine di fare del roseto un luogo di collezione di fiori circondato da un particolare ambiente architettonico. Infatti, nel roseto classico, intorno a un tappeto erboso ben rasato, venivano collocati dei cespugli di rose, ognuno dei quali era formato da una sola varietà. Questo tipo di roseto era inserito in giardini di grandi dimensioni, come questo di Cesano Maderno o come quello, più semplice ma altrettanto ordinato, di Villa Visconti Borromeo Litta a Lainate.
Presso Palazzo Arese Borromeo, del tutto simile al maestoso parterre, è il “Giardino della Contessa”, realizzato dopo la seconda metà dell’Ottocento e ottenuto dall’unione del giardino adiacente alla “Sala da pranzo” con quello della “Vasca dei pesci rossi”, abbattendo i muri che li separavano e impostandolo secondo aiuole a disegno geometrico, decorate con rose dai colori delicati e delimitate da basse siepi di bosso. È probabile che la scelta dell’essenza arborea da piantare in questa parte del giardino sia ricaduta sulle rose per il loro valore simbolico e per i loro riferimenti letterario-culturali.
Le rose sono infatti arbusti a foglia caduca, con portamento variabile secondo le specie; i fusti, lignificati, sono quasi sempre muniti di spine. Hanno corteccia liscia, verde e rossastra quando sono giovani, mentre, invecchiando, diventa grigiastra e presenta superficie solcata da fenditure longitudinali.
Le foglie sono disposte in modo alterno sul fusto e sono di tipo composto, imparipennate, cioè formate da un numero di foglioline sempre dispari. Le foglioline, inoltre, hanno forma ovale od ovale lanceolata e margine dentato.
I fiori sono portati all’estremità dei rami e all’ascella delle foglie; il primo che compare è sempre quello in posizione terminale. Sotto questo, in seguito, nel punto di inserzione delle foglie con il fusto, si formano altri fiori o rametti che, a loro volta, ramificano e portano più fiori. Per questa ragione nelle rose si hanno fiori solitari o infiorescenze cimose, nelle quali la fioritura inizia sempre all’apice.
I fiori sono ermafroditi. La corolla fiorale è formata, in molte specie, da cinque petali liberi tra di loro. Essa, però, può facilmente diventare doppia. Un certo numero di stami, infatti, può trasformarsi in altrettanti petali. I frutti, di piccole dimensioni, secchi e indeiscenti (acheni) sono contenuti in un falso frutto chiamato cinorrodo, carnoso, di colore giallo, arancio o rossastro.