Nelle aree settentrionali del giardino pertinenziale della nobile dimora aresiana di Cesano Maderno sono stati introdotti doppi filari alberati di cedri dell’Himalaya e di cedri dell’Atlante, che, a differenza dei carpini, poco si adattano ad essere modellati per assumere forme geometriche prestabilite.
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In primavera i rami penduli del cedro dell’Himalaya, mossi dal vento, mettono in evidenza un fogliame chiaro, color verde cinereo, con aghi lunghi e soffici, di forma triangolare. Generalmente si tratta di essenze vegetali imponenti e dal ‘portamento’ molto elegante, che, tuttavia, possono soffrire gli inverni troppo rigidi.
Si tratta di una conifera originaria dei pendii nevosi dell’Himalaya, appartenente alla famiglia delle Pinaceae. Quest’albero ha, nella terra d’origine, importanza religiosa ed è conosciuto come “albero degli dei”; anche per questa ragione fu introdotta nei secoli passati in Europa e, in particolare, nelle ville di delizia lombarde.
I rami penduli distinguono il cedrus deodara dagli altri cedri, come anche gli aghi solitari che crescono sui germogli dell’anno corrente, mentre gli aghi più vecchi appaiono in rosette. I fiori sono meno frequenti che sulle altre specie e quelli maschili sono eretti e liberano il polline giallo in autunno, a differenza dei fiori femminili che sono caratterizzati dal colore verde. I frutti, costituiti da grandi coni eretti, maturano in due anni, per poi sfagliarsi e cadere al suolo, mentre l’asse centrale del cono rimane sull’albero.
Lungo il viale centrale del giardino cesanese, frammisto ai cedri deodara, si può osservare un altro esempio di conifera: il cedro dell’Atlante, detto “Glauca” perché, a differenza degli altri cedri, gli aghi presentano una colorazione verde argentata, che crea un contrasto cromatico esclusivo con le conifere circostanti. In Italia, sono forse i cedri più diffusi nei parchi e nei giardini delle nobili dimore signorili, tanto che li ritroviamo, solo per rimanere nell’ambito dei giardini afferenti al Sistema delle Ville gentilizie, anche nel giardino di Villa Visconti Borromeo Litta a Lainate.
Cedri dell’Atlante, dalle forme piramidali e dai rami assurgenti e portanti foglie blu-verde radunate in piccoli ciuffi, sono stati collocati negli incroci dei viali che attraversano il parterre di Palazzo Arese Borromeo, in alternanza compositiva con i tassi. Questa scelta risulta particolarmente scenografica anche in ragione della fioritura che, diversamente dalle altre conifere, per il cedro dell’Atlante avviene in autunno. I fiori maschili, simili a piccole pannocchie rosate, cadono a terra in numero considerevole, mentre quelli femminili di colore verde rimangono all’estremità dei rami più giovani. Il frutto è rappresentato da un cono a forma di nido di vespa, con apice concavo, che matura in due anni e poi si disarticola.
Si tratta di una conifera originaria dei pendii nevosi dell’Himalaya, appartenente alla famiglia delle Pinaceae. Quest’albero ha, nella terra d’origine, importanza religiosa ed è conosciuto come “albero degli dei”; anche per questa ragione fu introdotta nei secoli passati in Europa e, in particolare, nelle ville di delizia lombarde.
I rami penduli distinguono il cedrus deodara dagli altri cedri, come anche gli aghi solitari che crescono sui germogli dell’anno corrente, mentre gli aghi più vecchi appaiono in rosette. I fiori sono meno frequenti che sulle altre specie e quelli maschili sono eretti e liberano il polline giallo in autunno, a differenza dei fiori femminili che sono caratterizzati dal colore verde. I frutti, costituiti da grandi coni eretti, maturano in due anni, per poi sfagliarsi e cadere al suolo, mentre l’asse centrale del cono rimane sull’albero.
Lungo il viale centrale del giardino cesanese, frammisto ai cedri deodara, si può osservare un altro esempio di conifera: il cedro dell’Atlante, detto “Glauca” perché, a differenza degli altri cedri, gli aghi presentano una colorazione verde argentata, che crea un contrasto cromatico esclusivo con le conifere circostanti. In Italia, sono forse i cedri più diffusi nei parchi e nei giardini delle nobili dimore signorili, tanto che li ritroviamo, solo per rimanere nell’ambito dei giardini afferenti al Sistema delle Ville gentilizie, anche nel giardino di Villa Visconti Borromeo Litta a Lainate.
Cedri dell’Atlante, dalle forme piramidali e dai rami assurgenti e portanti foglie blu-verde radunate in piccoli ciuffi, sono stati collocati negli incroci dei viali che attraversano il parterre di Palazzo Arese Borromeo, in alternanza compositiva con i tassi. Questa scelta risulta particolarmente scenografica anche in ragione della fioritura che, diversamente dalle altre conifere, per il cedro dell’Atlante avviene in autunno. I fiori maschili, simili a piccole pannocchie rosate, cadono a terra in numero considerevole, mentre quelli femminili di colore verde rimangono all’estremità dei rami più giovani. Il frutto è rappresentato da un cono a forma di nido di vespa, con apice concavo, che matura in due anni e poi si disarticola.