In territorio brianteo, dopo la Villa Reale a Monza con il suo grande parco, Villa Cusani Tittoni Traversi in Desio è quella più decisamente caratterizzata da una ricca convergenza di componenti che ne esaltano la qualità monumentale. Il caratteristico innesto con il borgo e l’eccezionale eleganza dell’architettura e del giardino la rendono un unicum nel panorama del nord milanese, testimonianza ancora pienamente percepibile della vita sontuosa delle famiglie proprietarie, appartenenti all’alta nobiltà milanese, e della loro consuetudine ad accogliere qui ospiti illustri.
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La famiglia dei conti Rho di Milano acquistò qui, nel 1429, un vasto terreno agricolo con edifici, reso produttivo dalle acque di un canale di epoca viscontea, per costruirvi una residenza estiva. Nel 1651 esso passò ai marchesi Cusani che vi realizzarono la loro abitazione fuori città con funzioni di rappresentanza e di gestione agricola. Nella seconda metà del Settecento, Ferdinando Cusani e la moglie Claudia Litta, ampliata la proprietà con acquisizione di altri terreni, affidarono al celebre Giuseppe Piermarini, architetto di corte autore del milanese Teatro alla Scala e della monzese Villa Reale, il compito di dare nobile veste neoclassica alla villa barocca e di modificare gli orti circostanti disegnandovi un giardino all’italiana. Verso fine Settecento chiesero al giardiniere Antonio Villoresi un generale ridisegno all’inglese del parco che venne arricchito anche da padiglioni, progettati dell’architetto Giuseppe Zanoia, come il Tempietto circolare d’Imeneo, alcune grotte e una torre.
Già all’inizio del secolo successivo la famiglia, avendo accumulato enormi debiti per la consuetudine al gioco d’azzardo di uno dei suoi membri si trovò costretta a mettere in vendita il complesso. Nel 1817 un avvocato di notevole prestigio in Milano, il borghese e ricco Giovanni Traversi, lo acquistò e affidò a Pelagio Palagi, rinomato architetto, decoratore d’interni e disegnatore di mobili, oltre che pittore e scultore, il compito di dar degno risalto al proprio status, dello stesso valore di quello dei nobili. Contemporaneamente commissionò all’architetto Luigi Canonica, allora il più ricercato, importanti modifiche all’elegante palazzo milanese Anguissola Antona in Corsia del Giardino a Milano, oggi sede museale delle Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo, in via Manzoni.
A Desio Palagi modificò radicalmente i prospetti della villa e realizzò al piano terreno degli interni, una suggestiva sequenza di stanze con raffinate finiture e di gusto eclettico, in stile neogotico, rococò, arabizzante, neoclassico. Rese così il sito meta obbligata per i viaggiatori romantici, esempio riuscito di dialogo ricco di echi tra natura e cultura. Tra gli ospiti illustri si ricordano il re di Napoli, l’imperatore Francesco I, Stendhal, che vi ambientò l’incompiuto dramma giocoso “Il forestiere in Italia” del 1816, e Vincenzo Bellini. Alla fine del XIX secolo il monumento divenne proprietà della famiglia Tittoni e luogo di alta rappresentanza con Tommaso Tittoni, diplomatico e politico italiano, Presidente del Senato del Regno dal 1919 al 1929, e primo Presidente dell’Accademia d’Italia con Mussolini. Donato nel 1947 ai Padri Saveriani, sottoutilizzato e quindi in rapido declino, esso venne acquistato nel 1977 dal Comune di Desio che avviò alcuni interventi di restauro per nuovi usi agli edifici. Una Biblioteca civica venne collocata negli ambienti un tempo con funzione di serre, mentre nell’ala est della villa, un tempo destinata a rimesse e depositi, è oggi ospitato l’Incubatore comunale di progetti per il turismo e le politiche giovanili.